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Quartiere dell'Ortiga: la Milano che racconta e insegna.


Nella periferia milanese, sorge un piccolo quartiere chiamato Ortica, in dialetto Ortiga, un nome che tradotto significa "orto". Questo luogo già dal Medioevo era noto per la sua "coltivabilità" in quanto facilmente irrigabile con le acque del fiume Lambro. Questa "fertilità" è quella che oggi è data dalla cultura, dalle idee e dalla creatività che lo contraddistinguono. Da due anni tra le vie dell'Ortiga si possono ammirare i tanti murales che raccontano la storia del Novecento realizzati dal collettivo artistico OrticaNoodles. Alita e Wally, conosciutisi durante gli studi allo IED, sono gli artefici di questi lavori studiati nel minimo dettaglio e realizzati con la tecnica dello stencil che li ha resi famosi in tutto il mondo. Il quartiere, ricco di case di ringhiera, locali, botteghe, osterie, bar e negozi datati, regala il piacere della lentezza e i ricordi di un tempo passato.

I colori di questi nuovi muri si incastonano perfettamente negli angoli del quartiere diventando così momento di riflessione sul secolo appena passato. Il muro più conosciuto è quello che appartiene ad una casa interamente dipinta di rosa e di rosso. Sbocciano su di essa papaveri, simbolo di pace dedicati alle vittime della guerra, fiori che un tempo crescevano liberi nei campi dell'Ortiga.

Il verde domina il muro della legalità del ponte ferroviario di Via Rosso di San Secondo. Qui si ricorda chi si è battuto e spesso ha anche perso la propria vita per fare rispettare la Legge. Giorgio Ambrosoli, Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, Emilio Alessandrini, Mauro Brutto, Walter Tobagi, Tina Anselmi e Lea Garofalo ne sono i protagonisti.

"Esistono due classi di uomini. I giusti e gli ingiusti. La divisione la fanno i giusti". Questa una delle frasi che dà forma a questo murale.


Si prosegue con i volti delle donne che hanno dimostrato di valere tanto e soprattutto tanto quanto gli uomini grazie alla propria intelligenza, forza, sentimenti e creatività. L'Istituto alberghiero Pasolini ospita Camilla Cederna, Alda Merini, Ersilia Majno, Alessandrina Rizza, Anna Kuliscioff, Antonia Pozzi, Maria Maddalena Rossi e Liliana Segre.

Adiacente alla ferrovia sorge il murale del Lavoro dedicato alle battaglie operaie per il miglioramento delle condizioni dei lavoratori. Teresa Noce, partigiana, politica e antifascista che si occupò tra l'altro dei diritti delle lavoratrici "conduce" questo racconto.

Il muro della cooperazione è dedicato al Movimento Cooperativo Italiano dipinto proprio sulla Cooperativa Edificatrice Ortica. "La cooperazione di tutti per il bene di ognuno" è la scritta di Owen che troneggia insieme ai volti di Gesù Cristo e Carlo Marx.

Il murale dedicato alla musica popolare è abitato dai sorrisi di Ornella Vanoni, Enzo Jannacci, Dario Fo, Ivan della Mea, Giorgio Strehler, Giorgio Gaber e Nanni Svampa. Tutti i personaggi hanno vissuto il quartiere con le loro note o di persona, come Jannacci che faceva il medico proprio qui.


Per il centenario degli alpini è stato inaugurato il Murale dedicato appunto ai "figli dei monti". "Non per celebrare la guerra e nemmeno per chi l'ha voluta, ma per ricordare e tenere viva la memoria di chi la guerra l'ha dovuta fare". Vengono ricordati Cesare Battisti, Emilio Bonari e Teresio Olivelli, ma anche tutti i caduti, le vittime civili, e in particolare gli alpini deceduti, feriti e dispersi.


Di impatto, soprattutto per i giorni nostri, è il muro dedicato alla uguaglianza e alla lotta contro il razzismo.

SIAMO TUTTI UMANI urla a squarciagola questa strada.


Questi sono solo alcuni dei lavori che hanno impreziosito il quartiere dell'Ortiga che ha modo di ospitare anche tanti altri "racconti scritti a bomboletta" di chi questa Milano la abita e la vive.

Oggi la street art non solo riqualifica le zone, ma diventa anche una strada per raccontare storia e diffondere cultura. Un modo per non perdere la memoria di chi, con il proprio coraggio e con il proprio talento (anche il coraggio lo è), ha reso migliore la nostra vita.

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