Questa è la storia di una mattinata sorprendente. La storia di due donne immerse in troppi pensieri e che decidono di rimanere per qualche ora senza pensieri.
Questa è la storia di un’intuizione. Quella di qualche tempo fa. Quella che comprende attimi prima che qualcosa di fortemente nuovo si sta muovendo.
La storia di un quartiere già visitato, ma in modo distratto. Un angolo di Milano in cui abbiamo deciso di ritornare, consapevoli, per scoprirlo. Per viverlo.
Una scenografia pensata per scatti color pastello che d’improvviso si sono coperti di poesia.
Nolo è quella Milano che non solo è stata riqualificata urbanisticamente. È una periferia diventata cuore. Un paese multietnico dove la cultura e la creatività si sono abbracciate.
Nolo è quella zona in cui i ragazzi si sorridono, si salutano, si conoscono. Le famiglie passeggiano immaginando il futuro dei loro figli. Gli anziani si fermano a raccontarti le loro vite.
Partiamo da un parcheggio improvvisato e da una tappa sicura, quella da HUG MILANO, un’associazione culturale e di promozione sociale dal calore unico. Qui puoi lavorare, progettare, pensare e dare sfogo alla creatività.
Mi colpiscono la discrezione e la spontaneità di chi ci lavora e i tanti clienti che arrivano come ad un porto sicuro. Una signora sconosciuta e attenta mi sistema la giacca mentre lo shooting ha inizio.
Si passeggia tra i tanti negozi, tra le serrande colorate da graffiti e tra le panchine accanto ai binari del tram. Tante le persone che si risvegliano e si godono la lentezza del tempo, facendosi amare dal sole delle 11.
Ancora un po’ di sonno e allora un secondo caffè. Pare lo si possa addirittura bere da una piccola finestrella. Un locale mi sorprende. Un locale che la mia compagna di avventura @regina_bressa [che ringrazio per le meravigliose fotografie] già ben conosce tramite la rete.
BICI E RADICI non ci ha solo aperto la porta del suo negozio. Stefania, la Signora Radici ci ha aperto il suo cuore.
Siamo arrivati proprio durante una sua forte emozione. Un’emozione dell’anima. Un ranuncolo in mano, in una mano che trema. La gentilezza che si lascia raccontare, con naturalezza, con semplicità.
Ospitalità. Sintonia. Empatia. Forse addirittura alchimia.
Tra i tanti fiori mi accorgo della lunaria che vedevo dai nonni quando ero piccola. Chiedo di lei. Trovo i ranuncoli che ricordano le peonie del mio abito da sposa. E poi parliamo di dalie. Il nome di un fiore e di un grande amore. Quello per Dalia, una dolce bambina.
Stefania inizia a comporre un bouquet pensato per i miei colori sconvolgenti. La dedizione, la passione, la precisione, l’intuizione, l’estasi. Stefania sta “creando” con la meticolosità di una donna, con l’attenzione di una madre che appunto "genera".
Ci perdiamo tra fiori secchi pieni di vita. Rami, radici, piume inebriano i nostri occhi. La Signora Radici mi fa sdraiare, come su di un divano, e guardare dal basso tutta quella meraviglia. Sparge pollini nell’aria, tra i miei capelli, sui miei vestiti. Il sole mi bacia. Come bambine felici sorridiamo, ridiamo, ci sorprendiamo.
Quanta vita. Quanta storia. Le forbici della mamma. I segreti della nonna. I gambi recisi. I copertoni delle biciclette adorni di fiori.
E d’improvviso, dalla porta, entra la luce degli occhi azzurri di Anna. Sorrisi e dolcezza. Ci offre i cioccolatini che ha appena cucinato.
Senza pensare al mal di testa che potrebbe venirmi, li accetto. Altro che mal di testa: da capogiro!
Bontà unica da cui traspare tutta la passione che questa donna mette nel suo lavoro. Lei è FORNELLI A SPILLO e dal suo blog capisco che si tratta di rivoluzione e creatività. Mi riprometto di saperne di più, anche perché credo si tratti di una esperta anche di #glutenfree .
Tra clienti e profumi decidiamo di prendere per mano il bouquet di Stefania e di dargli vita eterna con la fotografia. Lo portiamo per le vie di NOLO.
La gente sorride, ci chiede, ci ferma. “Si tratta di una laurea o di un matrimonio?”. Si tratta solo di emozioni, semplici, improvvisate, vere. Da immortalare. Si tratta ancora una volta di un momento trasformato in evento.
Incrociamo poi Piera e Ornella che, quasi vicine ai 90, ci raccontano di come il quartiere di Nolo sia per loro una casa, un luogo confortevole, un nido. Ci raccontano di come hanno visto fiorire attività negli ultimi anni e di quanto il quartiere pullula di cultura e innovazione. Sorridono entusiaste per le serate del sabato in cui la gente si riversa nelle strade per incontrarsi, parlare, condividere. Un fiore per loro e per la loro genuinità.
Non sembra, ma siamo proprio a Milano.
Il nostro viaggio per Nolo prosegue andando a riempire di cuori e pois un altro pezzo di asfalto colorato. Facendo sorridere i passanti.
In tasca stringo l’amuleto di fiori che mi ha regalato Stefania. So che ci farà di sicuro rincontrare. So che le sue parole hanno un significato più profondo di quello che appare: “I fiori fanno la felicità” ci ha detto. Nessun incontro avviene per caso e la felicità arriva quando più ne abbiamo bisogno. Di questo ne sono certa.
Arrivederci a prestissimo Nolo.
Un grazie speciale per le fotografie a Regina Bressa.
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